Memorie di una Pandemia

Memorie di una Pandemia #6

Memorie di una Pandemia #6

Covid-19
ossia
Come Ostentare Vite Interessanti Daddentro 

 

Se devo essere onesta, in questo preciso momento devo parte della mia sanità mentale – la % residua – ai miei animali.
Un po’ perché mi consentono di non passare le mie giornate a parlare – inveire – unicamente con il PC, ma soprattutto perché sopportano stoicamente tutte le volte che do fuori di testa e li uso un po’ come antistress…
Quando accade spariscono per un po’ per poi tornare con quell’aria perplessa, come a dire “Sei tornata in zucca o ti dobbiamo sfregiare la faccia, umana?“.
Ebbene, in quel momento mi faccio una risata, gli regalo un po’ di coccole e il mondo si raddrizza un po’.
Anche solo un pochino.

#mycats #lovepuppy #DelirioStyle #MariolinoTheTop

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Memorie di una Pandemia #5

Memorie di una Pandemia #5

Covid-19
ossia
Come Ostentare Vite Interessanti Daddentro 

Io sono una stronza, ed è abbastanza risaputo, ma tutti questi addetti dei supermercati che vengono a rompere come fossero le nuove vittime sacrificali del Covid19 mi hanno rotto le palle. Non tutti sia chiaro… Ma parecchi stanno diventando davvero insopportabili.

Sapete, non ho sentito infermieri piagnucolare. Autisti degli autobus e metro, farmacisti, oppure… Che so, tutti quei disgraziati che non hanno un contratto e sono costretti ad andare a lavorare perché sono in nero e quindi non tutelati.
Quelli che non dormono la notte perché erano a scadenza contratto, quelli che sono a Partita Iva che devono andare perché hanno un’attività che non si può fermare perché una cosa è certa: nessuno lì aiuterà men che meno lo Stato.

Oppure quelli che sono stati “presi” a Partita Iva che ovviamente non hanno tutele. Finti non-dipendenti che non sono tutelati, che devono andare per forza per quei 1000€ al mese che devono portare a casa… Perché non hanno ferie o altro da usare, e inoltre i loro datori di lavoro sono delle merde.
Non possono dire “Non vengo, l’ha detto Conte” perché sanno che al ritorno non ci sarà un posto per loro.
Poi chi c’è… I benzinai. Poi? Postini… Fornai…Autotrasportatori…
Non metto in dubbio che sia difficile, brutto e stressante ma lo è per tutti. I clienti rompono il cazzo sempre, a prescindere, è il vostro lavoro e lo sapete benissimo. C’è poco da fare o sbraitare.
Con le entrate dei clienti ridotte e scaglionate, i vostri pannelli di plexiglass, mascherine, guanti… Fate strisciare oggetti sul nastro. Stop.
È meno pericoloso di farsi il viaggio per ANDARE al lavoro con la metro di Roma.

Vi ringrazio per il vostro lavoro, ma ora cerchiamo di ridimensionare okay?

… E comunque mi dite come avete fatto a far sparire tutto i lievito in circolazione da tutti i supermercati? Voglio fare la pizza!
Dannati!

#aveteunporottoilcazzo 

 

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Memorie di una Pandemia #4

Memorie di una Pandemia #4

Covid-19
ossia
Come Ostentare Vite Interessanti Daddentro 

Il problema principale della quarantena sono le persone.
Potrebbe essere lecito chiedersi come sia possibile che il problema principale, per chi è costretto a stare chiuso in casa, siano le persone ma credetemi, è così, Per lo meno per me.
Dopo un’attenta e nevrastenica riflessone, fatta mentre contavo le mattonelle del bagno, mi son resa conto che il problema assoluto erano e restano gli esseri umani.

Sono stati gli umani a non voler chiudere le frontiere, o quantomeno a imporre la quarantena a chi tornava dalla Cina. Che poi, ancora oggi mi chiedo come abbiamo potuto associare al quarantena al razzismo. La gente smise di andare a compare nei negozi cinesi, ma la sera andavano comunque a ingozzarsi al All You Can Eat. #Coerenza
Sono stati gli umani a non stare calmi quando sono apparsi i primi casi. Perché stare a casa se uno sta male? Ma andiamocene a fare una maratona a Rimini!
Sono stati gli umani a scappare dalla zona rossa, andando ad infettare genitori e parenti. Scappati dalla zona rossa, senza essere certi di non veicolare il virus, come se gli avessero detto che da lì a breve sarebbe finiti nei campi di concentramento invece che davanti al divano a guardare le puntate di Gray’s Anatomy.
Sono stati sempre gli umani a non rispettare delle semplici, e neanche troppo limitanti, raccomandazioni richieste con lo scopo di non rendere gioco facile al Covid-19. Niente aperitivi o cene fuori, limitare gli spostamenti non necessari e starsene a casa (ricordiamo che eravamo ancora a Febbraio, non nel mese di Agosto).

Non c’è stato niente da fare, fra un post satirico e un altro fatto a hoc per minimizzare, barricandosi dietro un’orgoglioso “Il virus ammazza solo i vecchi e non fermerà i nostri aperitivi!“, siamo arrivati al capolinea. Abbiamo mandato al collasso il SNN e abbiamo buttato benzina sul fuoco.

Abbiamo fatto una figura di merda a livello internazionale, come una branco di mocciosi che batte i piedi e sfugge dalle mani di un padre troppo permissivo e incapace di gestire la ribellione adolescenziale del proprio figlio. Abbiamo offeso chi, invece, continuava a suggerire di non sottovalutare la situazione.

Abbiamo aiutato il Covid-19 a diffondersi nelle nostre stesse case, ad uccidere i nostri stessi nonni. Quei nonni che ci hanno amati e cresciuti.
Quando è stato il momento di fermarci un attimo e rendergli il favore, rendergli un piccolo sacrificio che avrebbe significato cosa, una serata in meno per noi ma la vita per loro, non ci siamo riusciti.

Abbiamo ucciso. Con i comportamenti irresponsabili, infantili, indecisi e idioti di tutti noi abbiamo steso un tappeto rosso ad un virus che sta togliendo delle vite, le vite di persone a noi care. Parenti, conoscenti, nonni, genitori, zii… E seppur vero che di fronte a tanta inettitudine lo Stato avrebbe dovuto intervenire con il pugno di ferro, è altrettanto vero che la vergogna di questi comportamenti non verrà lavato via.

La vergogna non potrà essere lavata con un Inno d’Italia dal balcone. Mai.
Non c’è Inno che tenga, non c’è alcun Stringiamoci a coorte, Siam pronti alla morte, L’Italia chiamò!
L’Italia ha chiamato, i nostri compatrioti hanno chiamato e chiesto collaborazione e nessuno di noi ha saputo ascoltare. Ci era stato chiesto tanto, tanto poco… Eppure non era un problema nostro.

E adesso dobbiamo vedere  e sentire cori, l’Inno Nazionale alla radio, applausi… Cosa dobbiamo sentire?
Ci sentiamo soli nelle nostre case adesso?
Abbiamo paura di perdere persone a noi care adesso?

Adesso, che i morti sono quasi 4000, che facciamo? Volete davvero cantare?
Io no.

#noncantoneancheperilcazzo #ilproblemasonolepersone

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Memorie di una Pandemia #3

Memorie di una Pandemia #3

Covid-19
ossia
Come Ostentare Vite Interessanti Daddentro 

Quando passi tutta la settimana in mezzo alla strada – circa 11/12 ore al giorno -, francamente qualche giorno di quarantena quasi la sogni.
Senza morte, disperazione e follia collettiva annessa e connessa ovviamente.

Quando il nostro caro Presidente del Consiglio dei Ministri ci ha detto “Tutti a casa!“, non dico di aver gioito perché non sono ancora completamente deficiente, ma una parte piccola-piccolissima ha pensato “Oh, toh, mi riposo un paio di settimane“.

Va da sé che ho iniziato a lambiccarmi il cervello sull’impatto economia della situazione, senza contare quanto questa decisione abbia finalmente dimostrato senza filtri la gravità della situazione, ma una mini-Me alta 15 cm ha iniziato subito a correre a destra e sinistra urlando come una pazza Serie TV! Libri! Film! Telefilm! È tardi…Stiliamo una lista! Recupererò tutti gli arretrati degli ultimi cinque anni!

Ovviamente preferirei ingoiare la lingua piuttosto che ammetterlo. Ovviamente.

Bon, ovviamente l’euforia è durata il tempo di una scoreggia d’asino e io, dopo neanche 5 giorni di quarantena sono già vicino all’esaurimento.

Non. Ho. Letto. Neanche. Una. Riga.
Zero. Nisba.

Però ho pulito il salotto, la libreria, spazzato, lavato, fatto cinque (|) lavatrici e cambiato le lampadine dell’appartamento mettendo quelle a risparmio.
Ho spolverato sopra i mobili del salotto.
Ho passato l’anticalcare nel mobile dello scolapiatti.

Ho potato le piante. Due volte.
Una ucciso due delle mie piantine.

Spazzolato i gatti, tagliato loro le unghie e fatto il bagno ad entrambi.
Ora i miei gatti mi odiano, ma profumano.

Io DEVO uscire da questa quarantena, oppure ci lascio le penne.

#restateacasa #iorestoacasaBestemmiando

 

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