desolazione

Legge n°3562

Legge n°3562

Se starai aspettando che ti arrivi il ciclo, e ti prenderai mezza giornata di riposo per non farti cogliere impreparata, esso se ne fotterà, e non si farà vivo.
Se starai aspettando il ciclo durante la settimana, e spererai nel suo arrivo per avere il weekend libero, ebbene, esso ritarderà.
Se non andrai al mare, per evitare di ritrovarti cornuta e mazziata con il ciclo, 48° all’ombra, e nessuna possibilità di trovare un bagno anche lontanamente igienico, ecco, aspetterai invano… Fino alle 6.35 del lunedì mattina, nell’esatto momento in cui aprirai gli occhi, devastata all’idea di dover affrontare una nuova settimana di lavoro.

E amen.

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Se dicono “Fermati” – e hanno una pistola – è meglio farlo…

Se dicono “Fermati” 
– e hanno una pistola – 
è meglio farlo…
Io voglio portare tutto il rispetto che volete per un ragazzino che no c’è più… Ma tutte queste sceneggiate non mi fanno ne caldo né freddo. Non meritava la morte, ma io alle gambe gli avrei sparato senza nessun problema. A tutti e tre.Alle tre di mattino non vai in giro, se sei un povero bimbo innocente, in tre su un motorino. Con un latitante e non ti fermi all’alt. E dopo che ti hanno rincorso, e siete finiti a terra, non contenti, continuate a scappare.
QUESTO NON E’ UN SEMPLICE COMPORTAMENTO DI CHI SI SENTE IN DIFETTO PERCHE’ SENZA PATENTINO O ASSICURAZIONE.
Questo è un comportamento di chi ha qualcosa di nascondere, o per lo meno che aveva intenzione di fare di qualcosa di brutto.

E tu, madre, che ora piangi ‘sto figlio, forse, se gli avessi dato una bella scarica di mazzate sul capo quando era il momento, alle tre di mattino quel figlio di 17 anni – minorenne! – non sarebbe stato in giro a combinare chissà cosa con certa gente. Era rientrato a prendere un cappellino. Alle tre di mattina, con 30 gradi, tu, ragazzetto, rientri per prendere un cappellino?
Solo a me ha fatto pensare che la visiera avrebbe impedito alle telecamere di qualche negozio di riprenderne il viso? Forse sì, forse no… Non lo sapremo mai. Ma i presupposti per credere che ci fosse qualcosa di losco c’erano TUTTI.
O per lo meno, vista alla mal parata si sarebbe potuto buttare giù dal motorino (in tre, quanto pensate che possa andare un cazzo di motorino?) con le mani dietro alla testa per evitare altri casini…

I casini si fanno, e li abbiamo fatti, e RIPETO NON MERITAVA LA MORTE, ma cristo, c’è anche da calcolare che sì, non ci piace, ma le situazioni incresciose capitano e questa è – forse, diamo tempo al tempo – una di quelle. Perché arrivare a crocifiggere chi, invece, una volta tanto, stava facendo il suo lavoro e nel tafferuglio, si è fatto sfuggire un colpo. Napoli, in certi quartieri soprattutto, è praticamente il Bronx, è la tensione di lavorare di notte, come di giorno, per quelle strade deve essere davvero logorante…

L’Arma non è sempre un nemico, ci sono mele marce e mele sane. Situazioni incresciose, stupide come terribili. A volte sbagliano, altre no… Sono umani… Eppure nessuno si indigna quando queste persone, impossibilitati a sparare se non dopo reiterati avvisi, finiscono ammazzati, da chi nel frattempo, magari, colpendo alla cieca, ammazza qualche povero passante. Oddio, in un caso come questo sono SICURA che qualcuno avrebbe da ridire urlando “Avrebbe dovuto sparargli subito!”, giusto perché questo è il paese dei due pesi e due misure, siamo italiani.

Una vita spezzata è una vita spezzata, e il dolore di una madre – anche di un assassino – è senza fine. Ma tutti gli altri, perché non smettere di fare gli ipocriti? ALMENO, e ripeto, almeno, aspettiamo di vedere cosa è realmente successo invece di alzare teatrini imbarazzanti e mettere il bastone fra le ruote chi la verità, magari, la cerca sul serio.

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Sesto senso

 

Se il Sesto Senso ti urla di arretrare, di fermarti… Dovresti farlo.
Se il Sesto Senso di spinge in una direzione, perché ostinarci nell’arretrare?
Se il Sesto Senso cerca di proteggerti, perché mai non consentirgli di farlo?
Eppure non ascoltiamo, neppure noi stessi.
Eppure non ci permettiamo di credere e vedere. Eppure non ci fidiamo.
Ed è di noi che non ci fidiamo, tradendoci.
Ci tradiamo ogni volta che non crediamo in noi.
Con ogni sussurro dell’anima che ignoriamo. Con ogni bugia che ci raccontiamo.
Con gli occhi chiusi che ostentiamo.
Con la paura di sbagliare, con l’inamovibile follia di chi non compie passi.
E continuiamo a sbagliare, e continuiamo ad ignorare le preghiere di chi vuole salvarci.
E siamo qui, terremotati da una vita piena di scossoni ed errori. E siamo qui, gelati, bloccati.
Persi in noi, sordi a noi.
Spenti.
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