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Vittime

ODIO le persone che vogliono fare le vittime.
Vuoi fare la vittima? Muori.
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Storia di una Ladra di Libri di Markus Zusak

Al termine di quel giorno, Liesel andò a casa con Rudy e gli altri fratelli Steiner. Nei pressi della Himmelstrasse, una tempesta di pensieri si scatenò nella sua testa: il fiasco della recitazione del Manuale del necroforo, la distruzione della sua famiglia, l’umiliazione di quella giornata… Si accucciò nel rigagnolo, scoppiando in lacrime. Tutto riconduceva sempre al punto di partenza.
Rudy le rimase accanto, a occhi bassi.
Si mise a piovere forte.
Kurt Steiner li chiamò, ma nessuno dei due si mosse. Una sedeva disperata sotto la pioggia, l’altro, in piedi al suo fianco, aspettava.
– Perché doveva morire? – domandò Liesel, ma ancora una volta Rudy non fece nulla, non disse nulla.
Quando finalmente la bambina si rialzò, lui la cinse con un braccio, come il migliore degli amici, e ripresero la via di casa.
Non ci fu nessuna richiesta di baci, questa volta. Questo, magari, ti farà apprezzare molto Rudy.
Basta che non prendi me a calci nelle palle.
Ecco ciò che pensava lui, ma non lo disse a Liesel. Glielo confidò solo quattro anni dopo.
Per il momento, Rudy e Liesel percorrevano la Himmelstrasse sotto la pioggia, in silenzio.
Lui era lo svitato che si era dipinto di nero per battere tutto il mondo.
Lei, la ladra di libri senza parole.
Le parole, però, era già per strada, e presto Liesel le avrebbe strette fra le mani come nuvole, e strizzate come pioggia.

 Storia di una Ladra di Libri di Markus Zusak

 

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Io non sono Mara Dyer

– E preferisco – continuò, percorrendo il mio braccio con un dito. – Ascoltare te.
– E io che suono ho? – gli chiesi, ansimando più di quanto avrei voluto. Dio, ero così prevedibile.
Ci pensò un momento prima di rispondere. – Dissonante – disse alla fine.
– Cioè?
Un’altra lunga pausa. – Instabile.
Ah.
Scosse il capo. – No, non nel senso che pensi tu – precisò con un’ombra di sorriso sulle labbra. – In musica gli accordi consonanti sono il punto di arrivo. La stabilità. Non c’è tensione – provò a spiegarmi – La maggior parte della musica pop è fatta di suoni consonanti, il che spiega perché piaccia alla maggior parte delle persone. Sono accattivanti, ma intercambiabili. Gli intervalli dissonanti, invece, sono pieni di tensioni – proseguì, guardandomi negli occhi – Non puoi prevedere che direzione prendono. Le persone di solito sono a disagio con questo genere di accordi, è frustrante non capirne il senso, e la gente odia quello che non capisce. Ma chi li capisce –  concluse sollevando una mano sul mio viso – li trova affascinanti. Bellissimi… . Tracciò i contorni delle mie labbra col pollice – Come te.

The Evolution of Mara Dyer (Io non sono Mara Dyer) – Michelle Hodkin
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Resta Viva

‎”Qualunque cosa succeda, resta viva.
Non morire prima di essere morta davvero.
Non perdere te stessa, non perdere la speranza, non perdere la direzione.
Resta viva, con tutta te stessa, con ogni cellula del tuo corpo,
con ogni fibra della tua pelle.
Resta viva, impara, studia, pensa, costruisci, inventa, crea, parla, scrivi, sogna, progetta.
Resta viva, resta viva dentro di te, resta viva anche fuori,
riempiti dei colori del mondo, riempiti di pace, riempiti di speranza.
Resta viva di gioia.
C’è solo una cosa che non devi sprecare della vita, ed è la vita stessa.”
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