Riflessione

Memorie di una Pandemia #7

Memorie di una Pandemia #7

Covid-19
ossia
Come Ostentare Vite Interessanti Daddentro 

 

Dopo un primo momento di forte emozione e gran voglia di dire – urlare! – al mondo quello che pensavo riguardo questa fottuta pandemia, onestamente ho passato una bella settimana di rifiuto.

Rifiuto delle persone, rifiuto delle informazioni e rifiuto di quello che avrei potuto dire o pensare. Semplicemente non ho ritenuto fosse indispensabile aggiungere la mia voce al coro di tuttologi che si sono risvegliati dal letargo invernale e hanno iniziato a brulicare nel web. Tutti medici, economisti, politici e infettivologi.

Il problema, però, è che così facendo ho perso contatto su quando la situazione ci stesse sfuggendo di mano, da tutti i punti di vista, e mi sono ritrovata ad urlare contro Conte al termine del bollettino delle 18.00. Con la gastrite.

Eccomi quindi a tornare nel magnifico mondo del web, torno a scrivere, perché è sempre meglio di ritrovarsi a twittare al Presidente del Consiglio dei Ministri che è un emerito coglione!

Gente, preferisco scassare le balle a voi che beccarmi un denuncia per diffamazione o calunnia.

#twitter #cov19 #ConteCoglione #ritornoalpresente

 

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Memorie di una Pandemia #6

Memorie di una Pandemia #6

Covid-19
ossia
Come Ostentare Vite Interessanti Daddentro 

 

Se devo essere onesta, in questo preciso momento devo parte della mia sanità mentale – la % residua – ai miei animali.
Un po’ perché mi consentono di non passare le mie giornate a parlare – inveire – unicamente con il PC, ma soprattutto perché sopportano stoicamente tutte le volte che do fuori di testa e li uso un po’ come antistress…
Quando accade spariscono per un po’ per poi tornare con quell’aria perplessa, come a dire “Sei tornata in zucca o ti dobbiamo sfregiare la faccia, umana?“.
Ebbene, in quel momento mi faccio una risata, gli regalo un po’ di coccole e il mondo si raddrizza un po’.
Anche solo un pochino.

#mycats #lovepuppy #DelirioStyle #MariolinoTheTop

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Memorie di una Pandemia #3

Memorie di una Pandemia #3

Covid-19
ossia
Come Ostentare Vite Interessanti Daddentro 

Quando passi tutta la settimana in mezzo alla strada – circa 11/12 ore al giorno -, francamente qualche giorno di quarantena quasi la sogni.
Senza morte, disperazione e follia collettiva annessa e connessa ovviamente.

Quando il nostro caro Presidente del Consiglio dei Ministri ci ha detto “Tutti a casa!“, non dico di aver gioito perché non sono ancora completamente deficiente, ma una parte piccola-piccolissima ha pensato “Oh, toh, mi riposo un paio di settimane“.

Va da sé che ho iniziato a lambiccarmi il cervello sull’impatto economia della situazione, senza contare quanto questa decisione abbia finalmente dimostrato senza filtri la gravità della situazione, ma una mini-Me alta 15 cm ha iniziato subito a correre a destra e sinistra urlando come una pazza Serie TV! Libri! Film! Telefilm! È tardi…Stiliamo una lista! Recupererò tutti gli arretrati degli ultimi cinque anni!

Ovviamente preferirei ingoiare la lingua piuttosto che ammetterlo. Ovviamente.

Bon, ovviamente l’euforia è durata il tempo di una scoreggia d’asino e io, dopo neanche 5 giorni di quarantena sono già vicino all’esaurimento.

Non. Ho. Letto. Neanche. Una. Riga.
Zero. Nisba.

Però ho pulito il salotto, la libreria, spazzato, lavato, fatto cinque (|) lavatrici e cambiato le lampadine dell’appartamento mettendo quelle a risparmio.
Ho spolverato sopra i mobili del salotto.
Ho passato l’anticalcare nel mobile dello scolapiatti.

Ho potato le piante. Due volte.
Una ucciso due delle mie piantine.

Spazzolato i gatti, tagliato loro le unghie e fatto il bagno ad entrambi.
Ora i miei gatti mi odiano, ma profumano.

Io DEVO uscire da questa quarantena, oppure ci lascio le penne.

#restateacasa #iorestoacasaBestemmiando

 

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Memorie di una Pandemia #2

Memorie di una Pandemia #2

Covid-19
ossia
Come Ostentare Vite Interessanti Daddentro 

Vi ho già detto che siamo murati in casa?
Sono quasi certamente convinta di avervi accennato che i miei piani per il 2020, tutti i miei piani per questi infausto e bastardo anno siano andati a farsi – letteralmente – fottere a causa di una pandemia mondiale. Pandemia che ovviamente nessuno credeva sarebbe scoppiata, perché ovviamente si trattava poco più di una mera influenza. Influenza che, vorrei aggiungere a beneficio dei meno attenti, non avrebbe costituito un problema per nessuno perché in fondo spediva in una cassa di sigari (NdR: ti cremano se salti il fosso per via del Covid-19) unicamente vecchi e malati.

Ci siamo visti riempire la testa – e i coglioni – per settimane con questa storia.

È morto/a dopo essere stato infettato/a dal virus Covid-19 ma aveva X anni [inserire numero a scelta, purché >60 anni] e aveva malattie pregresse.

Oh. Bene. Questo sì che mi rasserena enormemente! Ma tanto, tanto, tanto! È morto ma tanto era vecchio e malato e quindi stigrancazzi!

*givemefive che pagamo meno pensioni Bro!*

In poche parole dopo il primo caso apparso in Italia è iniziato uno spiacevole e bimbominkiesco gioco nel quale si dava la caccia al Paziente 0, ci si accusava l’un con l’altro di essere razzisti perché qualcuno proponeva di mettere TUTTI i viaggiatori in quarantena, si contavano le patologie pregresse dei morti di Codogno.

E dove cazzarola sarebbe Codogno? Chi la conosce Codogno? Codogno è in Italia. Ahhh… quella Codogno! No, non è vero, non la conosco. (altro…)

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